Addentriamoci insieme nel tema Diversity, Equality and Inclusion al lavoro 🌈!

Senza entrare in tematiche politically correct, ciò che abbiamo a cuore è la condivisione delle basi del funzionamento umano: hai già sentito parlare di BIAS?

Il BIAS, oltre ad avere il potere di esprimere in quattro lettere il concetto di distorsione cognitiva, ossia una forma di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio, è una scorciatoia del cervello che ci permette di fare circa il 95% delle attività quotidiane in modalità automatica. 😮

Lo spiega molto bene questo articolo che applica il concetto di BIAS alle logiche di acquisto.

Senza questo meccanismo non potresti sopravvivere alla mole di decisioni da prendere ogni giorno: immagina ogni mattina di dover decidere con razionalità a quale bar fermarti per bere il tuo primo caffè, considerando da zero tutte le opzioni disponibili, non potresti che fare tardi! …E che fatica! La nostra meravigliosa scorciatoia ci permette di scegliere il solito vecchio bar, dove il caffè è un po’ bruciacchiato, ma il barista ci saluta per nome 😃

Si, hai inteso bene, tra le altre cose il BIAS è l’atomo alla base della molecola “abitudine”. Questo perché tramite le scorciatoie agiamo per “familiarità”: per fare economia scegliamo strade che già conosciamo o che assomigliano a ciò che abbiamo visto funzionare per associazione.

Non è un caso che le discriminazioni siano legate a questo funzionamento, e se non ne sei convinto e vuoi una prova, ti basta fare il test sui BIAS, ossia l’Harvard Implicit Association Test, ( se l’inglese non è il tuo migliore amico qui trovi anche una versione rivisitata in Italiano) il quale misura la forza delle associazioni tra concetti (ad esempio, persone nere, gay) e valutazioni (ad esempio, buono, cattivo) o stereotipi (ad esempio, atletico, goffo).

Torniamo a noi, al focus su cui vogliamo concentrarci: BIAS e LAVORO.

Ti lasciamo due risorse caldamente consigliate nel caso volessi approfondire: La mente latente e Pensieri lenti e veloci.

BIAS – che generano abitudini e spesso stereotipi – e lavoro

Trasporta per un attimo ciò di cui abbiamo parlato nella tua quotidianità del lavoro: che sia l’automatismo della strada verso l’ufficio, il pulsante dell’ascensore o la password d’accesso del computer nessuno di noi ne è immune. E possiamo dirlo, menomale ☺️

Se i BIAS sono le scorciatoie che ci permettono di essere più veloci e sprecare meno energia perché è importante conoscerli e soprattutto lavorarci?

Nel mondo professionale troppo spesso agiamo in automatico, per familiarità, facendo tantissimi errori e prendendo molte decisioni sbagliate a causa della scarsità di tempo ed energia e uno degli esempi più lampanti riguardano non solo il nostro effetto su noi stessi, ma anche l’effetto sul creare degli stereotipi.

Partiamo da un esempio: immagina qualcuno che deve abbandonare una riunione per recuperare i figli? Quale immagine visualizzi? Probabilmente non quella di un collega che si identifica con il genere maschile.

Gli stereotipi sono delle grossolane semplificazioni e delle rigide rappresentazioni della realtà, legate al fatto che spesso la mente umana non è in grado di acquisire, analizzare e comprendere la complessa varietà di sfumature del mondo.Tutt’oggi gli stereotipi di genere continuano a influenzare i nostri comportamenti sociali e la nostra idea di mondo e dei ruoli al suo interno.

Il primo passo per discostarci dagli stereotipi è proprio quello di riconoscere la loro esistenza. La consapevolezza ci aiuta a fermarci prima di una parola, di un gesto o di uno sguardo, per riflettere sulle origini di tali stereotipi e sull’impegno, per ognuno di noi, a non reiterarli. A casa come al lavoro.

Leggi questo post di Factanza per altri esempi e riflessioni.

Ma se si tratta di comportamenti inconsci automatizzati nel tempo che hanno un effetto negativo su individui e collettività, cosa possiamo fare per migliorare?

Ecco un esercizio pratico per te!

Partiamo dalla visualizzazione dell’effetto con un esempio concreto (lo stereotipo per antonomasia: l’assenza delle donne ai vertici):

L’hai letto almeno due volte per capirlo? ora focalizzati su di te:

  1. Prendi un momento per fermarti e pensare all’ultima azione che hai fatto (mandare una mail, un emoticon su whatsapp, etc).
  2. Quanto credi di essere stato razionale e cosciente in questo?
  3. Riesci ad identificare da cosa sono influenzate le tue “scorciatoie” /automatismi?

Come puoi usare questa nuova consapevolezza per evolvere?

  1. 🧘‍♀️Allenare la consapevolezza nelle azioni che fai, può diventare esso stesso un automatismo molto funzionale. Capendo le scorciatoie che prendi nelle piccole cose, potrai diventare progressivamente migliorare anche nel comprendere quando lo fai con quelle più grandi.
  2. 🧠 Questa nuova consapevolezza ti porterà nel tempo ad avere un approccio diverso sul lavoro come nelle relazioni. A non basarti solo su assunzioni “perché più facili” ma ad allenare il tuo pensiero critico.
  3. 🎊 Potrai usare questa consapevolezza per spingere verso il cambiamento, partendo da te stesso, per poi passare alle persone che ti circondano e al contesto che ti circonda.

Alla prossima puntata 😉